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Le glicemie post prandiali: quando fare attenzione al picco glicemico

Le glicemie post prandiali: quando fare attenzione al picco glicemico

  • 29 nov 2021

I picchi glicemici sono massimi dopo il consumo dei pasti, e se non correttamente controllati dall’azione dell’insulina, possono diventare un serio pericolo per tutto l’organismo, ma soprattutto per la salute dei vasi sanguigni, dei reni, degli occhi e dei nervi. Per queste ragioni è importante monitorare il livello della glicemia nel sangue, soprattutto nel periodo di tempo “postprandiale”, ossia dopo aver mangiato. Approfondiamo l’argomento in questo articolo per tutti i clienti della nostra farmacia di Verona.

La glicemia aumenta dopo i pasti?

La glicemia nel sangue non è mai costante, ma tende a cambiare repentinamente durante tutto l’arco della giornata. A digiuno, come quando ci siamo appena svegliati, i suoi livelli sono i più bassi in assoluto, ma dopo aver consumato un pasto, tende ad aumentare progressivamente fino a raggiungere quello che viene definito il “picco glicemico”. In condizioni normali l’organismo risponde all’eccesso di glicemia con il rilascio dell’ormone insulina, finalizzato a normalizzare la concentrazioni di zuccheri nel sangue in breve tempo, ma non sempre questa risposta si rivela efficace ed è in questi casi che entrano in soccorso farmaci e trattamenti medici specifici.

L’assunzione di cibi ricchi di carboidrati, quindi, si accompagna inevitabilmente ad un aumento della glicemia a causa dell’entrata in circolo del glucosio derivante dalla digestione degli alimenti e assorbito a livello intestinale.

Quale è il valore della glicemia dopo due ore dai pasti?

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il valore normale di glicemia che può essere tollerato dal nostro organismo non deve superare 140mg/dl (7,8 mmol/l) due ore dopo l’assunzione di carboidrati. In condizioni normali, con l’intervento dell’insulina, i valori di glucosio si abbassano notevolmente al di sotto di questa soglia nel giro di circa 3 ore.

In tutti gli altri casi in cui, dopo circa due ore dall’assunzione dei pasti, la glicemia supera i 140mg/dl, si verifica una situazione di iperglicemia che attesta una condizione di iniziale alterazione del metabolismo del glucosio. Se invece si supera il valore di 200mg/dl si va incontro alla diagnosi di diabete vera e propria che richiede un’adeguata terapia per tenerlo sotto controllo.

Come ridurre la glicemia in modo naturale

Partiamo subito col precisare che nei soggetti in cui il diabete è patologico il trattamento farmacologico non può essere sostituito in alcun modo. Si consigli sempre di effettuare un test per controllare che tutti i valori siano nella norma con degli esami del sangue completi. Ma esistono comunque dei rimedi naturali che aiutano a prevenire e controllare i livelli glicemici nel sangue.

Esistono alcuni alimenti che vengono in nostro soccorso in questi casi: le verdure povere di amico (spinaci, broccoli, fagiolini), pesce e carni magre (salmone, petto di pollo), fragole, farina di avena. Mentre dobbiamo prestare molta attenzione al consumo di alimenti ricchi di grassi saturi (latte e derivati, carne grassa, salumi e affettati) e di sodio.

Esistono poi alcune erbe, o spezie, che aiutano in modo naturale ad abbassare la glicemia:

  • Ginseng: rallenta l’assorbimento dei carboidrati da parte dell’intestino e consente all’organismo di bilanciare la produzione di insulina rispetto alle quantità di zuccheri ingeriti.
  • Aglio e cipolla: grazie alla presenza di composti solforici, queste due piante sono in grado di ottimizzare i livelli di glucosio e lipidi nel sangue.
  • Cannella: attenua i picchi glicemici dopo i pasti in modo rapido ed efficace.

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