Esame emocromocitometrico… difficile da pronunciare vero? È vero, è un termine tanto lungo e complesso, ma molto probabilmente già conosci questa tipologia di esame diagnostico, e potresti persino già averlo fatto. Se proprio non lo conosci, questo esame è più comunemente conosciuto come esame dell’emocromo, ed è uno dei più richiesti ed efficaci in ambito diagnostico per valutare le condizioni di salute generale di un paziente. Scopriamo di più in questo articolo!
Cos’è l’ematocrito e cosa segna questo valore
L’emocromo è uno degli esami del sangue più utilizzati al fine di valutare la salute generale di un paziente. Questo test consiste nella valutazione di diversi parametri relativi alle diverse componenti del sangue:
- Il numero di tutte le cellule ematiche dato dai globuli rossi (eritrociti), dai globuli bianchi (leucociti) e dalle piastrine (trombociti).
- La percentuale delle diverse tipologie di globuli bianchi: neutrofili, linfociti, monociti, eosinofili e basofili.
- Proporzione del volume di sangue occupata dagli eritrociti (ematocrito).
- Analisi delle caratteristiche fisiche (forma e dimensioni) dei globuli rossi e delle piastrine, indicate da parametri come: MCV (misura delle dimensioni medie dei globuli rossi), MCH (contenuto medio di emoglobina nei globuli rossi), MCHC (concentrazione media di emoglobina nelle emazie), RDW (variabilità delle dimensioni dei globuli rossi) e MPV (misura delle dimensioni medie di una piastrina).
L’emocromo, quindi, è un esame utile a valutare la composizione del sangue nella sua parte crepuscolare; ossia quella composta dai globuli bianchi (GB), globuli rossi (GR) e le piastrine (PTL). Tutte queste sono cellule che vengono prodotte dal midollo osseo per poi essere rilasciate nella circolazione sanguigna una volta matura.
Quando l’esame emocromocitometrico segna dei valori preoccupanti
L’esame emocromocitometrico è uno strumento diagnostico che viene utilizzato comunemente anche in soggetti sani per valutare la presenza di eventuali malattie o infiammazioni. In questo modo il medico può valutare se sia necessario o meno ricorrere ad esami più approfonditi.
L’emocromo viene eseguito attraverso l’utilizzo di strumenti automatizzati capaci di misurare tutti i diversi parametri del campione di sangue analizzato. Ma quali sono i valori da prendere in considerazione? E in quali situazioni potrebbero emergere dei risultati preoccupanti?
I valori a cui bisogna prestare maggiore attenzione nell’emocromo sono l’emoglobina e l’ematocrito; il primo è un importante proteina di trasporto dell’ossigeno ed è localizzata all’interno dei globuli rossi; il secondo esprime il rapporto tra il volume complessivo dei globuli rossi e il volume totale del sangue.
Come detto in precedenza, l’esame emocromocitometrico prende in considerazione un’elevata quantità di parametri del sangue; possiamo riassumere i valori cosiddetti “normali” nella seguente tabella:
Qualsiasi variazione, troppo alta o bassa, di questi valori possono essere indice di un qualche problema da approfondire con esami più specifici. Ad esempio, un elevato numero di globuli rossi dalle dimensioni più piccoli può essere indice di anemia mediterranea; un’elevata concentrazione di globuli bianchi (leucocitosi), invece, può essere sintomo di un infezione diffusa nell’organismo.
In linea generale, se i valori dei globuli rossi sono più bassi rispetto a quelli dei globuli bianchi, il paziente potrebbe essere affetto da anemia. Viceversa, una riduzione dei globuli bianchi rispetto ai rossi può essere indice di disfunzioni epatiche, malattie infettive o processi neoplastici.
Qualsiasi variazione eccessiva e cronica di tutti i parametri dell’esame emocromocitometrico merita un’analisi più approfondita e non deve mai essere trascurata.
Come tenere la situazione sotto controllo
L’esame emocromocitometrico, come abbiamo avuto modo di vedere, rientra tra gli esami di routine che vengo prescritti anche in assenza di particolari sintomi o malesseri. Per tale ragione questo esame diventa un utili strumento di diagnosi e monitoraggio che può essere richiesto dal medico per valutare le condizioni di salute generale del paziente.
Ma l’emocromo è un esame molto utilizzato anche per valutare l’efficacia dei trattamenti dopo che è stata stabilita la diagnosi.
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