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Corretto dosaggio di omocisteina nel sangue: perché è importante da controllare

Corretto dosaggio di omocisteina nel sangue: perché è importante da controllare

  • 29 nov 2021

Tra i valori presenti nel sangue troviamo anche l’omocisteina, un amminoacido solforato essenziale (ossia che contiene zolfo) che si forma in seguito alla trasformazione enzimatica della metionina (un amminoacido chimicamente simile). Essa è particolarmente presente negli alimenti proteici come carne, legumi, uova e latticini, ma perché è importante tenerla sotto controllo? E se i valori dovessero essere troppo alti? Ecco tutto quello che dovete sapere a riguardo.

Cos’è l’omocisteina

L’omocisteina è un amminoacido la cui elevata concentrazione nel sangue viene considerata un fattore di rischio cardiovascolare. Ma in che modo aumenta la sua concentrazione? In caso di carenza vitaminica, ovvero, quando le vitamine B6, B12 ed i folati non sono sufficienti per metabolizzare tale sostanza. Inoltre, l’omocisteina può essere elevata nelle persone che soffrono di omocistinuria, una rara condizione ereditaria che provoca un accumulo di omocisteina e metionina. Anche la sedentarietà, una dieta poco equilibrata, il fumo e l’assunzione di alcol influiscono sulla sua presenza nel nostro sangue e, non a caso, le modifiche allo stile di vita sono tra le prime che vengono consigliate dal medico se questo valore risulta sballato nelle analisi del sangue o delle urine (in quanto viene parzialmente espulsa anche con la filtrazione renale).

Quali sono le cause e i rischi di un valore troppo alto

I valori di omocisteina nel plasma considerati nella norma vanno da 5 a 12 micro-moli per litro (μmol/L), indicando dunque una produzione del tutto fisiologica. Se tuttavia si soffre di omocistinuria, ipotiroidismo, insufficienza renale, lupus eritematoso sistemico, se si ha una carenza di vitamina B6, B12 e folati (di cui sono molto ricche le verdure) o se si assumono determinati farmaci, il valore risulta anomalo: se è troppo alto, prende il nome di Iperomocisteinemia.

L’iperomocisteinemia si divide in tre classi di rischio, a seconda dei livelli di omocisteina nel sangue:

  • Rischio moderato (16-30 μmol/L)
  • Rischio medio (31-100 μmol/L)
  • Rischio severo (>100 μmol/L)

Questa non determina alcun sintomo o segno critico, e un moderato aumento dei valori ha poco o nessun effetto preoccupante. Tuttavia, va mantenuta sotto controllo perché potrebbe costituire un fattore di rischio cardiovascolare (che porta tra gli altri a arteriosclerosi, embolia, infarto del miocardio, ictus cerebrale e trombosi), anche se la ricerca non ha ancora determinato con certezza questa correlazione di causa-conseguenza. Nel caso in cui i livelli di omocisteina fossero alti, si possono abbassare con una dieta ricca di vitamina B12 e B6, di frutta e verdure fresche (da preferire crude) e con l’assunzione di integratori alimentari specifici.

Perché è importante da tenere sotto controllo

L’esame dell’omocisteina viene prescritto per valutare una possibile carenza di vitamina B12 o di folati (che si ha soprattutto nelle persone malnutrite, negli anziani e nei pazienti che abusano di sostanze nocive), nel caso in cui si soffra di omocistinuria, a seguito di un attacco di cuore, di un ictus, di una trombosi venosa o nei soggetti a rischio di patologie cardiovascolari, tenendo a mente che i valori tendono ad aumentare con l’età (e, nelle donne, dopo la menopausa a causa della diminuzione della produzione di estrogeni), se si fuma e sotto l’azione di alcuni farmaci. Se ci si deve preparare ad un esame del sangue completo che prevede anche il controllo dell’omocisteina, non è necessaria alcuna preparazione specifica al di fuori del digiuno nelle 8-10 ore precedenti al prelievo.

 

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